Ogni anno tengo due stagioni di corsi, sia a Milano che a Firenze. Una stagione comincia a ottobre e finisce a gennaio, l’altra stagione comincia a marzo e finisce a giugno. Appena concordo le date e i programmi con le scuole con cui collaboro, pubblico tutte le informazioni sulla pagina dei corsi a Firenze e sulla pagina dei corsi a Milano. Di solito riesco ad aggiornare queste pagine un mese prima dell'inizio dei corsi. Per essere avvertito appena le pagine dei corsi saranno aggiornate con i nuovi programmi: iscriviti alla Newsletter.
Ecco quello che posso fare per aiutarti a recuperare una lezione persa: 1) Posso farti avere il materiale della lezione (le fotocopie che distribuisco durante l’incontro a cui sei assente), il materiale che posseggo in formato digitale te lo posso mandare via mail, le altre fotocopie le può conservare per te un compagno di corso. 2) Posso leggere comunque i tuoi esercizi (avrete sempre qualcosa da scrivere tra un incontro e l’altro) e darti un feedback durante l’incontro successivo. 3) Posso permettere ai tuoi compagni di registrare l’audio della lezione per te. 4) In futuro vorrei sviluppare delle videolezioni che potrebbero servire anche a questo scopo.
I miei corsi sono basati sull’interazione, non sono lezioni frontali. In classi troppo numerose diventa difficile dedicare del tempo a ognuno. Tuttavia gruppi troppo piccoli possono essere meno stimolanti, e, considerato anche che qualche assenza capita spesso, una quindicina di persone, per quello che ho sperimentato, è la dimensione perfetta.
Sì, non c’è problema. Ogni tanto ti chiederò, senza insistere troppo, se per caso ti è venuta voglia di leggerci qualcosa di tuo. Di solito anche chi parte con timori di questo tipo dopo un paio di lezioni di sente più sicuro a parlare davanti agli altri e a condividere i propri scritti. Normalmente l'atmosfera è semplice, rilassata; si ride, si gioca con le parole, si leggono insieme dei testi bellissimi, si condividono opinioni, si scherza; non è una gara e non ci sono punizioni o premi. Sono convinto che l'apprendimento possa avvenire solo in un clima disteso e che ogni studente abbia bisogno dei propri tempi.
Normalmente tengo corsi rivolti ad adulti. Se hai più di diciotto anni di certo non sei troppo giovane. E qualunque sia la tua età non sei troppo vecchio. Di solito la cosa bella dei gruppi che seguono i miei corsi è che attraverso la scrittura, la fantasia, la lettura e la passione per la letteratura, si annullano le differenze di età e di genere. I più giovani di solito portano degli stimoli di attualità e scrivono con la lingua dei nostri tempi; i più anziani di solito hanno letto molto e hanno una gran quantità di esperienze da cui prendere spunto. Insomma ognuno porta il proprio modo di vedere la scrittura e la lettura, e le differenze aiutano a rendere interessante il confronto.
Come per l’età (vedi domanda precedente) anche il livello di esperienza di chi segue i miei corsi è molto disomogeneo. Ma diversamente dall’età, l’esperienza non è misurabile oggettivamente, e il talento ancora meno. Nei miei gruppi c’è quasi sempre qualche partecipante coltissimo e qualche partecipante che ha letto poco; c’è qualche partecipante per cui la letteratura è appena una curiosità, e c’è qualcuno che vorrebbe dedicargli le proprie energie migliori. In ogni caso sarete in buona compagnia. Per quanto riguarda i corsi “Elementi della narrazione” e “Scrivere un racconto”, sono corsi che possono essere adatti a tutti, sia a chi segue per la prima volta un corso di scrittura creativa, sia a chi abbia già frequentato qualche altro corso di argomento simile. Se sono anni che ti iscrivi a decine di corsi di storytelling, narrazione e scrittura di ogni tipo, dovresti essere in grado di capire leggendo i miei programmi se si tratta di argomenti nuovi per te oppure no. Nel dubbio contattami, e con una breve telefonata forse riuscirò a darti qualche elemento in più per decidere.
Per l’attività in classe, non è necessaria nessuna competenza informatica. Però dopo ogni lezione ti chiederò di scrivere qualcosa (se vorrai) e di mandarmelo via mail, per poterti dare un feedback la lezione successiva. Dunque avere una mail è necessario, almeno se vuoi avere i miei commenti su quello che scrivi a casa. Del programma di scrittura si può anche fare a meno: al limite puoi battere i testi direttamente nella mail che mi invii. Ma se ti piace scrivere dovresti considerare di imparare a usare un qualche tipo di software di scrittura. LibreOffice Writer, è gratuito per tutti i tipi di computer ed è quello che uso io, si può scaricare dal sito ufficiale. Ma ce ne sono tanti altri sia gratuiti che a pagamento. Quasi sempre c’è almeno un software di elaborazione di testi già installato nel tuo computer: Microsoft Word, OpenOffice, Wordpad, Pages. ecc.
Sì, non è proprio un granché. Nasce come calco dell'inglese “creative writing” e in italiano suona ancora peggio. Purtroppo non c’è un modo altrettanto chiaro e immediato per rendere l'idea di quello che facciamo. “Storytelling” non è esattamente la stessa cosa, e la trovo una parola plasticosa e antipatica (ancora più antipatica da quando spopola nella politica e nel marketing). “Scrittura narrativa”, “tecniche di narrazione” o “composizione letteraria” sono definizioni più eleganti, ma per la mia esperienza, meno riconoscibili.
Se hai bisogno di certificare la tua partecipazione (per il tuo lavoro, per il tuo curriculum, per dei crediti scolastici) puoi scrivere tu due righe e io te le firmo alla fine del corso. Immagino qualcosa come: “Attesto che Nome e Cognome ha partecipato al corso di 30 ore Elementi della narrazione tenuto dal sottoscritto presso la scuola Parola da marzo a giugno 2020”. Preparare degli attestati carini va oltre le mie capacità; farli stampare, magari a colori e su una bella carta, consegnarli a tutti gli studenti comporterebbe una complicazione organizzativa che al momento non vorrei sobbarcarmi. Forse un giorno lo farò, o troverò qualcuno disposto a farlo per me.
Nessun corso di scrittura ti può promettere una cosa del genere. Come nessun corso di nuoto può prometterti di diventare un campione di nuoto. Comunque, innanzitutto bisognerebbe scriverlo questo libro. Poi un buon obiettivo sarebbe cercare di rileggerlo e di vederlo con maggiore oggettività possibile. Poi ci si dovrebbe chiedere se il libro è buono o no. Poi sarebbe utile pensare a chi potrebbe essere interessato a leggerlo. Dunque chi potrebbe essere interessato a pubblicarlo. Una volta convinti di avere tra le mani un buon manoscritto che può avere interesse per qualche lettore, allora sì che ha senso pensare a pubblicarlo.