Tunisia, Mahdia, giugno 1998

Veduta di Mahdia, Tunisia

Prendete posto su un louage, un taxi fai da te come ce ne sono tanti in Tunisia. I vostri compagni di viaggio sono tutte persone del posto; ve ne state seduti lì dentro aspettando un ultimo passeggero per partire.

Uno dei tuoi pensieri è che avresti dovuto mettere più roba in valigia. Ti cambi tre volte al giorno per via del caldo, e di questo passo finirai per andare in giro nudo. Non ci saresti mai venuto in un posto del genere se Pitta non avesse insistito. Ti volti verso di lei provando a guardare il mondo intorno con i suoi occhi.

La piazza di Mahdia è fatta di case basse con finestre azzurre, monumenti color sabbia, un numero incredibile di barbieri e negozi simili a minimarket. Venditori ambulanti e macellerie con pezzi di carne enormi, appesi in bella mostra, e nugoli di mosche intorno. Una donna anziana coperta da capo a piedi offre, insistendo, un paio di pantaloni rosso acceso a un’inglese in minigonna. Il vociare della vecchia e le cosce della straniera attirano l'attenzione di un gran numero di maschi seduti lì vicino a bere tè alla menta con pinoli.

Nell’auto il caldo è insopportabile. Seduto al tuo fianco c’è un professore con un mazzo di fiori in mano, è un omino elegante, vestito di chiaro, ti ricorda tanto un personaggio di qualche film in bianco e nero. Aprendo la ventiquattrore estrae dei documenti e tanti piccoli mazzi di fiori. L'odore acre dei vostri corpi sudati si mescola al profumo di gelsomino. Noti che il conducente e il passeggero al suo fianco stanno conversando a bassa voce. Il passeggero mostra con orgoglio una testa di pesce rinsecchita custodita in un fazzoletto di seta ricamato; più tardi scopri che si tratta di un amuleto per scacciare il malocchio.

Quando finalmente arriva qualcuno a occupare anche l'ultimo posto, l'auto si mette in moto. Sei curioso di vedere Tunisi e il mercato delle olive; hai letto da qualche parte che il caos di quel posto unito all'odore può stordire fino a far perdere il senso dell'orientamento. Ovviamente sono favole per turisti, ma va bene così, e se accadesse sul serio al vostro ritorno avrai anche tu qualcosa da raccontare.

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Quando
Giugno
1998

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